La Sessuologa Risponde

L’omocausto continua ancora oggi

da | Articolo divulgativo, Sessualità nel Mondo

Il 27 Gennaio è la giornata della Memoria in ricordo dei 15 milioni di morti (tra cui 5-6 milioni di ebrei) dell’olocausto o shoah. Tuttavia è bene ricordare non solo gli ebrei ma anche gli zingari, i disabili, i malati mentali, i dissidenti, le lesbiche e gli omosessuali che sono stati deportati ed uccisi nei campi di concentramento nazisti.

Omocausto è il nome del massacro degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti. Sono davvero terribili i numeri di questo sterminio dimenticato. Sono state, infatti internate nei campi di concentramento tra le 10.000 e le 15.000 persone. Il numero dei morti omosessuali si aggira intorno alle 9.000 vittime.

Tra esse anche le lesbiche, etichettate con un triangolo nero come “asociali” erano vittime di tentativi di rieducazione, esperimenti e violenze sessuali. Gli omosessuali maschi, invece con il triangolo rosa, erano trattati addirittura peggio dei prigionieri ebrei e furono vittima di agghiaccianti esperimenti medici.

Iniziò tutto da un articolo della legge dimenticato, risalente al 1871. Il paragrafo 175 condannava le unioni omosessuali. I cittadini tedeschi degli anni 20′ e 30′ tuttavia vivevano apertamente il proprio orientamento sessuale. C’erano bar, circoli e locali. Erano oltre 48.000 gli aderenti al primo movimento di liberazione omosessuale della storia nato appunto in Germania. Poi tutto cambiò con l’avvento del nazismo fu prima applicata questa legge dimenticata, le pene furono poi inasprite fino a comportare il carcere ed infine la deportazione nei campi di concentramento

Sfortunatamente tutto ciò non è ancora un brutto ricordo, oggi non è solo il giorno dedito alla Memoria ma un nuovo appello alla lotta affinché la storia non si ripeta. Le vittime del nazismo sono infatti state liberate ma in altre parti del mondo, non più in Germania, si continua ad uccidere e torturare gli omosessuali.

L’omocausto continua ancora oggi.

Nel mondo in 78 paesi su 242  l’omosessualità è un crimine, molto più spesso quella maschile poiché quella femminile a volte non è nemmeno riconosciuta.

In Russia la legge promulgata nel 2013 punisce la “propaganda dell’omosessualità tra minori”, che in pratica corrisponde a qualsiasi manifestazione pubblica del proprio orientamento omosessuale, con multe fino a 500000 rubli, cifra pari a circa 7300 euro che la maggior parte dei cittadini russi non può permettersi di pagare. Questo comportamento è stato denunciato da Amnesty International per violazione dei diritti umani in quanto punisce e limita l’espressione di identità stigmatizzando le persone LGBT.

Sono infatti aumentate, secondo il rapporto dell’ Human Rights Watch (2015), le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender  attaccate e perseguitate in tutta la Russia, dopo l’adozione delle misure anti-LGBT sancite dalla legge federale. Oltre a ciò emerge dal rapporto come la polizia non interviene in alcun modo a protezione delle persone LGBT aggredite.

La situazione è ancora peggiore in sette paesi dove si punisce ancora l’omosessualità con la pena capitale.

Il massacro continua infatti in Mauritania, Sudan, Yemen, Arabia Saudita, in Iran e in alcune regioni di Somalia e Nigeria, dove vige la sharia, la legge coranica. In altri 80 paesi sono previste punizioni, multe ed incarcerazioni fino anche all’ergastolo.

In Italia i movimenti di ispirazione fascista sono presenti ancora oggi e spesso manifestano contro i diritti degli omosessuali come alcune fazioni che parteciperanno al Family Day del 30 gennaio a Roma.

E’quindi importante rispettare la libertà di tutti e lottare contro ogni forma di discriminazione e violenza in modo che questo tipo di storia non possa mai più ripetersi.

 

Per una rassegna più dettagliata sull’omocausto potete scaricare questo pdf: Omocausto

Per una mappa dei diritti nel mondo potete cliccare qui: Diritti LGBT nel mondo

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Scritto da Roberta Autore

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